Je me fut
Memorie false di una vita vera
Con Rosalina Neri
Di Rosalina Neri, Cristina Pezzoli
Regia Cristina Pezzoli
Direzione musicale Alessandro Nidi
Al pianoforte Nicolas Nastos
Aiuto regista Luca Orsini
Assistente alla regia Semun Chang
Direzione tecnica Andrea Diana
Produzione Nidodiragno/CMC
Je me fut: un auto-racconto fatto di molteplici storie e cantato in diverse lingue che trasfigura la storia autobiografica di Rosalina, le sue esperienze, gli ambienti culturali che ha attraversato.
Je me fut. Io ero. Ma anche per assonanza, je me fous (du passé), me ne fotto (del passato), per citare un verso della celeberrima Rien de rien della Piaf.
La drammaturgia è stata generata dai racconti e dalle affabulazioni di Rosalina sulla sua vita che sono stati successivamente trasfigurati.
In una piazza qualunque di un qualunque posto una vecchia barbona seduta su una panchina, alternando francese, italiano, milanese, inglese, risponde ad un personaggio immaginario (che però per lei esiste) il ragionier Dior, che le chiede conto di cosa sia stata la sua vita per poterle dare un posto nel Grande Archivio del Mondo.
Risalendo il corso degli anni lei riavvolge il nastro degli eventi passati mischiando verità e finzione, vita dei vivi e vita dei morti.
Dal sacchetto della spesa della balorda clochard escono reperti misteriosi che animano i personaggi che l’aiuteranno a raccontare e a cantare la sua vita: una novantenne Marilyn Monroe che racconta di non essere morta, ma di essersi nascosta in un convento di suore ad Arcisate -provincia di Los Angeles- per privare il mondo dello spettacolo osceno della sua vecchiaia.
Una Cartomante stile Matrix che va in trance in cucina e parla con le anime dei morti in dialetto milanese ricevendo da loro dettature e confessioni e invettive. E l’Assassina Inventrice di Storie che vaga tutte le notti su un tram a Milano in un clima da noir…
Alla fine del racconto, l’invisibile personaggio, il ragionier Dio-r, al quale la barbona si è rivolta tutto il tempo, finendo anche per litigarci, manderà attraverso la Cartomante un verdetto sulla vita della balorda, il codice a barre da cui dipenderà la sua destinazione finale, il posto assegnatole nel Grande Archivio Digitale del Mondo….
La parte musicale, con la direzione di Alessandro Nidi, prevede un florilegio di canzoni che attinge al repertorio di grandi autori italiani (Gino Negri, Fiorenzo Carpi, Dario Fo, Franco Fortini), accostati alle canzoni della Piaf fino ad incursioni su pezzi nuovi per Rosalina (Vasco Rossi, Jannacci).
Questo progetto è nato per rendere onore alla grande carriera artistica e all’umanità di Rosalina.
Je me fut: Chi ero? Chi sono io ? Sembra impossibile rispondere alla domanda di cosa sia una vita.
Per straordinaria o ordinaria che sia o sia stata, qualcosa eccede sempre l’unità di misura con cui proviamo a pesarla.
Impossibile definire un’identità umana in modo definitivo e autentico.
Tutto quello che raccontiamo di noi è profondamente falso. Truccato.
Rimesso in bella per ragioni di opportunità. O di inautenticità immunoresistente, bacillo indispensabile per la sopravvivenza della specie umana.
Parlano per noi le cose che abbiamo fatto?
Le azioni che abbiamo compiuto dicono chi siamo stati? Parzialmente sì. Forse.
Ma più di tutto parlano di noi le nostre bugie. I nostri trucchi. Le omissioni. E tutte le cose non dette mai. A nessuno. Quel silenzioso fiume di segreti involontari che costituisce la nostra vita interiore: immagini, briciole di sensazioni, frame di ricordi e di paure che moriranno con noi e cui solo l’arte può provare a dare una forma o un format, raccogliendo il prezioso messaggio in una bottiglia e lanciandolo tra le onde di oceani sostanzialmente indifferenti ai fragili indizi delle vite umane…
Rosalina Neri si lancia con straordinaria vitalità e con l’entusiasmo di un’adolescente in una nuova avventura per mascherarsi e smascherarsi.
Cristina Pezzoli