JACKIE
di Elfriede Jelinek
premio Nobel per la Letteratura 2004
con Romina Mondello
regia Emilio Russo
produzione Nidodiragno/CMC – Teatro Menotti
musiche Andrea Salvatori
disegno luci Andrea Violato
video Marco Schiavoni
costumi Pamela Aicardi
realizzazione costumi Lara Frio
manichini Raffaella Montaldo
elementi scenici Jessica Koba
movimenti coreografici Artemis Danza – Monica Casadei
assistente Mattia Molini
assistenti alla regia Claudia Donadoni e Federica Finotti
Sinossi
Scritto nel 2002, due anni prima di ricevere il Nobel per la letteratura, il testo teatrale di Elfriede Jelinek mette al centro della sua “indagine” un personaggio controverso e, per molti versi inafferrabile, come Jacqueline Lee Kennedy Onassis, nata Bouvier. Jackie, appunto.
Protagonista di una narrazione, dove diventa testimone a tratti feroce di un’epoca dove il “sogno americano” di democrazia e pace “un po’ alla buona” era governato dal potere di una famiglia che offuscava con il bianco splendente di sorrisi patinati, abiti e gioielli, figli biondi e felici, una trama fatta di segreti, malattie, sesso, alcol e droga e morte. Però i miti, restano miti. E Jackie lì resta. E la Jelinek la vede ora e forse per sempre in un’altrove, che non è più la vita, dalla quale si è già congedata, ma nemmeno un aldilà, così come lo immaginiamo.
Probabilmente è il paradiso o l’inferno in cui lei continua ad esistere nell’epoca della comunicazione di massa. D’altronde quest’epoca è nata con lei.
Colpisce l’utilizzo del tempo presente nella narrazione, come se Jackye potesse permettersi di vivere il tempo in maniera orizzontale e i fatti come se lei fosse lì in quel momento. Infatti il tempo continua ad esistere anche nel passato e si fa beffe di noi, del nostro presente, figuriamoci del futuro.
Colpisce l’ossessione dell’autrice e del personaggio sull’immagine dei sedili posteriori della limousine presidenziale nel momento dell’omicidio di Dallas, forse il fotogramma più famoso della storia. Jackie dice che con quello sparo è finito tutto questo, anzi tutto è iniziato da quello sparo.
Video trailer
Tournée
Milano – Teatro Perego Menotti, dal 6 al 17 ottobre 2021
Camponogara (VE) – Teatro Dario Fo, 14 gennaio 2022
Porto Viro (RO) – Sala dell’Eracle, 15 gennaio 2022
Vicenza – Teatro Comunale (Ridotto), 16 febbraio 2022
Valenza (AL) – Teatro Sociale, 17 febbraio 2022
San Donato M.se (MI) – Teatro Troisi, 3 marzo 2022
Gavi (AL) – Teatro Civico, 4 marzo 2022
Trieste – La Contrada, 8 marzo 2022
Riccione (RN) – Palazzo del Turismo, 10 marzo 2023
Nell’unica didascalia la Jelinek invita a pensare al famoso tailleur rosa indossato a Dallas.
L’altra ossessione è quella dei suoi “troppi” abiti, della “troppa” carne di Marylin, del “troppo” sesso di Kennedy.
Il suo racconto è in apparenza privo di morale e di giudizio, quasi leggero, ma in realtà si sente tutto il peso della sua vita, dei suoi morti, dei tradimenti, della sua stanchezza, del suo essere icona per le edicole dei giornali (cosa di cui non si ribella affatto).
Alla fine cosa è Jackie? Sicuramente una prova straordinaria per ROMINA MONDELLO attrice di grazia, forza e spessore. Sicuramente una scrittura moderna e originale per un personaggio controverso e scontornato. Sicuramente una storia, anzi più storie (almeno tre, quella di Jackie, di John F. Kennedy e di Marylin Monroe) viste da un’angolazione inaspettata. Sicuramente molte domande.