Sono strane le città che Marco Polo descrive a Kublai Khan. Sono fisiche ma anche impalpabili.
Gli spazi narrati sono a volte geometrici, altre volte mentali.
Più ci si lascia trasportare dal mercante veneziano, più appare chiaro che le sue città raccontano di sogni, relazioni, suggestioni, nascondendo le emozioni evocate da profumi, sapori e rumori.
Il viaggio reale si confonde con viaggi, non meno importanti, nelle città della memoria o del desiderio.
Lella Costa ci guida, accompagnata da immaginifiche geografie sonore e visive, in un’avventura fatta di carovane, spezie e deserti, dove le città sbiadiscono agli occhi, dove reale e irreale, dritto e rovescio, visibile e invisibile appaiono inestricabili.